Un piede in paradiso by Ron Rash

autore:Ron Rash [Rash, Ron]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nuova frontiera
pubblicato: 2021-12-21T23:00:00+00:00

il marito

Quando arriva la piena estate e Sirio sorge al mattino insieme al sole, la terra diventa una crosta rinsecchita e può capitare che un uomo veda il suo raccolto raggrinzire e scurire come se fosse in preda alle fiamme. È il periodo in cui i serpenti perdono la vista. Una pellicola grigio perla copre i loro occhi e questo li rende ancora più pericolosi. I serpenti a sonagli non lanciano avvertimenti e il falso corallo, che a metà giugno avrebbe tagliato per l’erba alta al primo segno di pericolo, ora attacca qualunque cosa si trovi sul suo cammino. È il periodo in cui cani e volpi impazziscono. Ti si avvicinano ringhiando minacciosi, mostrando i denti e il mento bianco di bava. Se gli punti una pistola contro, seguiteranno imperterriti a venire verso di te come se avessero una sola cosa in testa, finirla una volta per tutte.

A volte, in questo periodo dell’anno, anche gli uomini si comportano in questa maniera. Un uomo che in altre circostanze cambierebbe strada per evitare guai, un uomo magari anche un po’ codardo, può di colpo ammattire e incattivirsi. Fare qualcosa di cui nessuno, lui per primo, l’avrebbe ritenuto capace. Perfino uccidere.

«Non potevi darmi un bambino. Dovevo andare con uno che poteva» ha detto Amy la prima settimana di agosto, quando la pancia era già gonfia come un melone e nessuno dei due poteva più fingere di non sapere.

In quel momento il bambino era di fatto l’unica cosa che ancora cresceva. Il mais nei campi era più morto che vivo, i fagioli mezzi sepolti da strati di polvere grigia. Soltanto il tabacco che avevo piantato accanto al fiume pareva destinato a farcela, il tabacco e qualche cavolo, sempre che non ci si mettessero anche le marmotte.

«Di chi è il bambino?» ho chiesto, come se in quel giorno di primavera, mentre aravo nei pressi del fiume, non avessi visto Holland Winchester gironzolare al di là della grande quercia bianca che segnava il confine tra le due proprietà, quella della sua famiglia e la mia, e come se, rientrato a casa per pranzo, avessi trovato pane e fagioli pronti e Holland non avesse lasciato il suo marchio su Amy, una macchia sul collo, viola come un chicco d’uva selvatica.

Ho aspettato che Amy rispondesse alla mia domanda, tornando con la mente indietro di un mese, al pomeriggio di luglio in cui per la prima volta ho sospettato che fosse incinta. L’estate si faceva sentire ormai, per cui la vasca era nel cortile sul retro, vicino al pozzo. Dopo cena Amy ha preso l’asciugamano e il resto ed è uscita per un bagno mentre io andavo a prendere la pietra per affilare la falce. Aveva attinto l’acqua nel primo pomeriggio di modo che il sole l’avesse già scaldata per quell’ora. Non doveva far altro che spogliarsi ed entrare nella vasca.

Terminato di affilare la falce, mi sono trattenuto alla finestra a guardare Amy che faceva il bagno. Mi si spezzava il cuore a quella vista, non tanto per il desiderio ma per qualcosa di più profondo.

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